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Ogni frutto la sua stagione dicevano le nostre nonne..

E avevano ragione! Perche’ il frutto mangiato nel pieno della stagione in cui matura naturalmente e’ perfetto: ricco di vitamine e Sali minerali, colorato e maturato al sole e al caldo, sodo e idratato.

Anche la nostra pelle e’ come un bel frutto e ovviamente risente delle stagioni che si susseguono e degli anni che passano e nel tempo rischia seriamente di diventare come quelle mele che finiscono nel fondo del cesto della frutta e quando le trovi assomigliano piu’ a delle .. prugne californiane.. e allora e’ veramente tardi per gustarle!

Che fare? Lasciamo che il tempo passi e inesorabilmente lasci il suo segno? Ci lampadiamo senza indugio (almeno oggi avro’ un aspetto sano e colorito domani si vedra’)? Prendiamo il sole senza protezione come se la pelle fosse di qualcun altro?

O al contrario ci in cremiamo giorno e notte, ci facciamo miracolosi scrub fatti in casa su ricetta segreta dell’amica, prendiamo il sole con un estratto di latte di fico e tintura di iodio che ci ustiona per benino nell’intento di donarci una nuance da ultimo dei mohicani?!!

Nella giungla delle offerte fai da te e delle riviste patinate che ci propongono l’ultimo ritrovato cosmetico miracoloso poche e chiare sono le regole da seguire.

In linea di massima occorre sapere che il fabbisogno di una cute cambia nei decenni (indicativamente suddividiamo le pelli in fasce d’eta’: 30-40-50.. e cosi via)

Ovviamente bisogna essere elastici nel valutare queste suddivisioni: in realta’ cuti molto chiare son sottili e sensibili, quelle femminili piu’ delicate di quelle maschili per caratteristiche anatomiche di genere e di eta’, pertanto si potrebbe aver bisogno dei consigli della fascia precedente o successiva a quella considerata.

Per questo motivo esistono strumentazioni utilizzate dagli Specialisti per misurare quanto sebo, quanta acqua c’e’ nella nostra pelle, o quanto son profonde le rughe in un punto piuttosto che in un altro.

Questo allo scopo di offrire trattamenti mirati nel soggetto in modo specifico e mirato alle sue esigenze.

Indicativamente le cuti delle ventenni hanno bisogno di poco per essere ben mantenute: naturalmente idratate e sode, omogeneamente colorite e turgide necessitano sempre di una buona detersione eudermica (cioe’ non aggressiva: ottime alcune mousses) soprattutto nella fase dello struccamento (perfette le acque micellari poco aggressive e che possono essere usate anche senza risciacquo).

Se non esistono patologie particolari al massimo si effettuano correzioni con cosmetici sebo regolatori (creme e detergenti) che rendono la pelle asciutta e tolgono la lucidita’ tipica di mento e zona t.

I fototipi chiari utilizzeranno gia’ creme viso da giorno con un fattore di protezione (almeno 10-15 spf) poiche’ tendono a macchiarsi facilmente. Stesso accorgimento anche per chi arrossisce facilmente ed e’ a rischio di couperose. In questo caso esistono linee dedicate contenenti anche estratti vegetali che “spengono” in modo naturale il rossore classico.

Le linee trucco devono essere sempre leggere e poco coprenti per aggirare il pericolo della comedogenesi, cio’ che accade quando la pelle viene “tappata” e ci ragala i cosiddetti punti neri.

Se un’acne ci affligge oltre alle  terapie studiate nei casi specifici esiste un’ottima gamma di cosmetici dedicati

Se poi questa guarendo ci ha lasciato segni chiari o scuri, cicatrici (buchi di varie forme) la medicina estetica ci viene incontro con ampia gamma di scelte che prevede accanto all’uso di prodotti domiciliari prescritti dallo specialista in preparazione/supporto ai trattamenti, valide tecniche di recupero in ambulatorio da effettuarsi in particolari momenti dell’anno (vedi peelings, micro dermoabrasioni, needling, laser vari)

Le trentenni hanno una pelle piu’ asciutta generalmente, a volte mista con diverse componenti in aree specifiche del volto (pelli miste)

A parte un idratante giorno con filtro solare puo’ essere interessante effettuare periodicamente dei lavaggi viso-collo con detergenti-peelanti, cioe’ provvisti di un’attivita’ esfoliante blanda allo scopo di rendere piu’ luminosa la pelle.

Se la cute ha una grana gossa o poco uniforme si puo’ intervenire anche con soft peel mirati a cadenza regolare nel periodo invernale.

A parte eventi che comportino grosse variazioni di peso in genere il turgore e’ ben conservato e non necessita di particolari accorgimenti.

Dai 40 le cose cambiano e i primi piccoli inestetismi cominciano ad…accumularsi!

Ci accorgiamo di essere un po stropicciate il mattino e a volte di metterci anche qualche oretta a riprendere l’aspetto abituale. A volte borse e occhiaie si accentuano e la cute appare asfittica e spugnosa..

Qui fa davvero la differenza una buona condotta di vita: cibi sani, freschi, vita all’aperto sono obbligatori. Fumo e alcool i principali nemici: una sigaretta/die puo’ diminuire il flusso di sangue alla pelle del 40%.. e in genere chi fuma non ne accende solo una al giorno..

I meccanismi di depurazione e detossificazione rallentano e si intasano, percio’ vanno aiutati!

Importante sempre l’utilizzo di un buon idratante giorno un po piu’ ricco nella texture che apporti anche sostanza rassodanti e sempre filtro solare

La sera ottimi i sieri soprattutto quelli ad effetto tensore e in generale i vari contorno occhi/bocca da scegliere con cura per evitare reazioni irritative molto frequenti quando ci si orienta su antirughe spinti

A volte meglio orientarsi su idratanti mirati ai contorni che contengano anche sostenze drenanti per sgonfiare e provitamina k per aggirare il pigmento scuro delle famigerate occhiaie..

Il trucco potrebbe diventare di riflesso piu’ pesante: meglio sempre fluidi no ai compatti e alle polveri che tendono ad accumularsi nelle pieghe rendendo piu’ evidenti le rughe!

In studio iniziano ad essere interessanti trattamenti ciclici di biorivitalizzazione con acido ialuronico e vitamine/amminoacidi nelle aree piu’ a rischio di avvizzimento (soprattutto guance, area perioculare, collo, mani e scollato) e, dove serve, trattare le prime rughe per rallentare il loro approfondirsi (le prime sono le glabellari e le naso geniene, le cuti sottili fanno subito le cosiddette zampe di gallina attorno agli occhi)

Si utilizzeranno pertanto fillers sicuri e riassorbibili a base di acido ialuronico piu’ o meno pesante a seconda della zona su cui dobbiamo intervenire e la tossina botulinica in assoluto il trattamento migliore per trattare il terzo superiore del volto.

Le mode attuali prevedono correzioni molto soft con effetto estremamente naturale che daranno l’idea a chi ci osserva di rilassamento dei tratti e minime variazioni volumetriche

In generale si preferisce effettuare minimi ritocchi magari un po piu’ frequentemente che comportano anche meno effetti collaterali del post trattamento iniettivo (vedi le reaz classiche alle iniezioni come gonfiori e lividi)

Anche l’uso della tossina e’ stato molto ridimensionato nei dosaggi, di conseguenza non vediamo piu’ quegli sguardi fissi o i sopraccigli elevati con sguardi duri, solo un occhio con lo sguardo piu aperto e naturalmente riposato.

Ovviamente tutti i suddetti trattamenti vanno studiati insieme al paz per eseguire solo quelli mirati e soprattutto evidenziando ev controindicazioni per alcuni se esistono farmaci o patologie in atto che controindicano.

Interessante per le ago fobiche la radiofrequenza (tecnologia che lavora sul derma rassodando e spianando le prime rughe) assolutamente rilassante e indolore.

Livellare disomogeneita’ su tutto il viso e il collo si puo’ fare con soft e medium peelings mirati a fototipi specifici e principali inestetismi; perfetti per le prime sottili rugosita’e per le macchie: esfoliando rendono anche un certo grado di tensione e luminosita’.

Nel gruppo dei 50 il gioco si fa serio perche’ ai suddetti problemi si aggiunge uno scivolamento delle masse muscolari del massiccio faciale legato al naturale invecchiamento e alla forza di gravita’

Esiste la scala di glogau che aiuta il medico a valutare il grado di invecchiamento e a prevedere l’evoluzione dell’inestetismo cosi da impostare non la correzione della singola ruga ma lo studio globale del volto.

Anche questo e’ un atteggiamento di tendenza nell’approccio al paziente; generalmente a questi paz si lavora attorno agli zigomi cercando di ricreare una certa rotondita’ e al contorno e al volume delle labbra che tendono ad assottigliarsi, abbassarsi ed appiattirsi.

Gia’ da questa fascia di eta’ soprattutto se coesiste un intenso fotoaging viene regolarmente e ciclicamente utilizzato un integratore a base di coenzima q10, collagene e vitamine con effetto ristrutturante di profondita’ allo scopo di “rimpolpare i tessuti” e di far mantenere piu’ a lungo il lavoro impiantato.

Da qui in avanti piu’ o meno il quadro tende ad essere abbastanza omogeneo e gli approcci possono essere diversi dalla sola medicina estetica ad ev integrazione con atti chirurgici (lifting, lipofilling, fili di tensione) di impatto sicuramente maggiore.

Ovviamente uno o piu’ di questi accorgimenti non vanno intesi come scaletta obbligatoria e tappe sicuramente da fare, ma come possibile ventaglio di scelte per essere un po piu rinfrancate dai segni che lascia il tempo scorrendo.

Tali trattamenti devono cioe’ essere un aiuto, un supporto al mantenimento di uno stato di salute “globale “ del paziente sempre e comunque inteso ad aiutare la persona e non a sostituirsi ad un problema diffuso quale e’ oggi il non accettarsi per come si diviene invecchiando.

La vecchiaia va semplicemente assecondata….

Dott. Emanuela Fogli